How to deal with a sexy denim troublemaker

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How to deal with a sexy denim troublemaker

Diesel SS23 by Glenn Martens

Glenn Martens è il carburante che sta facendo guadagnare a Diesel la pole position.
Ci sono progetti che nel momento stesso in cui prendono vita sono per natura portatori di un messaggio, di un sentimento sociale e di valori. Con l’arrivo di Glenn in OTB tutto ciò inizia davvero a coincidere con un’altrettanto coerente metodologia progettuale.

Grazie al suo intervento le collezioni hanno tradotto in modo straordinariamente pertinente l’irriverenza, l’individualità e il carattere disruptive del brand, che lo stesso Glenn ha definito “da troublemaker” e che dagli anni Novanta vediamo all’interno di campagne pubblicitarie degne di Awards.

Fondere l’attitude sovversiva di un’azienda pionieristica leader nel settore del denim con un designer sperimentale di Anversa è stata la mossa vincente. La sartorialità classica viene definitivamente rotta per dare spazio a manipolazioni all’avanguardia all’insegna di layering, trompe-l’oeil e decostruzioni – in cui la liaison con Y/Project è ben chiara -.

I volumi assumono un nuovo assetto contemporaneo nel quale non esistono vie di mezzo: o mini o maxi. È la forza materica del denim a prendere il sopravvento, sfociando in un effetto raw di organismi compatti e indissolubili.

Negli anni Sessanta, César Baldaccini realizzava sculture simili a totem. Parallelepipedi pesantissimi capaci di contenere una potenza in grado di imprigionare la forza espressiva dell’artista stesso. È quella stessa forza materica, quella stessa fattezza grezza e l’utilizzo Pop del colore che ritroviamo nell’approccio di Glenn. Non è un caso che il Nouveau Realism di César sia stato a sua volta una risposta alla società dei consumi, da cui Maurizio Marchiori e Renzo Rosso negli anni Novanta presero spunto, trasformando il motto “Products Make Better Living” tipico delle campagne pubblicitarie degli anni Cinquanta in “Diesel For Successful Living”, slogan del brand.

Diesel esplora dichiaratamente i territori della seduzione e della sessualità, espressa attraverso uno storytelling che lascia ben poco all’immaginazione. 
Dopo aver lanciato una collezione in collaborazione con l’azienda di sex toys Lelo per la quale lo slogan era stato ironicamente rivisitato in “For sex-ful living”, e dopo aver già accompagnato gli inviti della FW22 da un sex toy, è la volta di un bel butt plug di vetro. La scelta di accogliere gli spettatori all’Allianz Cloud con quattro figure umane gonfiabili intrecciate eroticamente tra di loro – per altro da Guinness World Records -, dichiara un’esplicita correlazione.

Il fatto che Glenn Martens abbia deciso di aprire la sfilata al pubblico è una concreta presa di posizione nei confronti della democratizzazione della moda – miracolo in cui tutti ancora speriamo -. Milleseicento posti sono stati riservati agli studenti mentre altri tremila alle persone che hanno acquistato i biglietti gratuiti online. Il risultato? Il settanta percento degli spettatori aveva meno di 26 anni, una conferma lampante del più importante pubblico di Diesel.
Nel frattempo al Fashion System è stata così servita la prova provata che la moda può diventare davvero inclusiva senza cadere nel pacchiano o nel tanto temuto cheap.

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